Prima che l’insulina fosse utilizzata come trattamento per il diabete, i medici dovevano ricorrere ad altri agenti anti-diabetici, come ad esempio le piante medicinali.
Per questa malattia ne vengono citate almeno un migliaio e tra esse spiccano i fagioli che per le loro proprietà destano interesse anche ai nostri giorni.
Il consumo di cereali integrali e di legumi viene ormai consigliato universalmente nelle diete per promuovere la salute.
Questi alimenti infatti, hanno la capacità di diminuire la resistenza all’insulina, problema che affligge chi è affetto da diabete di tipo 2.
Oggi come non mai il diabete è diventato un’epidemia globale, che affligge un numero di persone sempre maggiore ogni anno, in età sempre più precoce. I farmaci che costituiscono il trattamento cardine per il controllo del livello di zuccheri nel sangue, sono gli ipoglicemizzanti orali e l’insulina iniettabile. Queste sostanze risultano efficaci ma purtroppo presentano degli effetti collaterali importanti e soprattutto, non riescono a contrastare le complicanze della malattia diabetica a lungo termine.
Tra gli effetti collaterali abbiamo, aumento di peso, gonfiore e malattie a carico del fegato, mentre tra gli effetti a lungo termine ricordiamo la retinopatia diabetica, i problemi circolatori e i danni renali.
Tuttavia, esiste ancora qualcosa che possiamo fare per combattere la malattia e ridurre il rischio delle complicanza a lungo termine: un cambiamento dello stile di vita.
L’attività fisica regolare e una dieta specifica hanno dimostrato essere un efficace trattamento per questa malattia, e nella dieta del diabetico non dovrebbero mai mancare i legumi.
L’Associazione europea per lo studio del diabete, la Canadian Diabetes Association e l’American Diabetes Association, raccomandano il consumo di fagioli e piselli secchi come mezzo per ottimizzare il controllo del diabete.
Almeno 41 studi scientifici, che hanno coinvolto più di 1000 pazienti confermano il consumo di legumi come mezzo per contrastare la patologia.
Il consumo di ceci sembra dare i risultati migliori, mentre tra i fagioli, i borlotti della varietà Pinto e i fagioli neri sembrano battere i fagioli bianchi. Il picco di zucchero nel sangue, prodotto dall’assunzione di queste 2 varietà di fagioli uniti al riso, risulta inferiore a quello dei riso con fagioli bianchi.
Probabilmente perché i fagioli di colore più scuro presentano un più alto livello di amidi indigeribili, che funzionano un po’ come le fibre, rallentando l’assimilazione degli zuccheri e riducendo così il loro ingresso nel torrente ematico.
I fagioli inoltre, con i loro amidi nutrono i batteri buoni presenti nel colon, migliorando la salute del nostro intestino.
Inoltre, il loro uso a lungo termine può normalizzare i livelli di emoglobina glicata (indicatore per la malattia diabetica), quasi come un farmaco, senza però gli stessi effetti collaterali.
Infatti, sono in grado di inibire l’enzima alfa-amilasi che digerisce gli amidi. Questo fa si che abbiano un effetto anti-diabetico, poiché se l’enzima alfa-amilasi è inibito, la digestione degli amidi è rallentata e di conseguenza è rallentato anche l’assorbimento del glucosio e la sua liberazione nel sangue.