Il topinambour, appartiene alla famiglia delle Compositae Tubuliflorae.

È una pianta erbacea perenne caratterizzata da fiori gialli che si rivolgono sempre verso il sole (come i girasoli) e il cui fusto può raggiungere i 3 m di altezza.

 

Originario del Nord America e del Canada dove cresce spontaneo nelle praterie, il topinambour è conosciuto anche con il nome di patata del Canada o americana (da non confondere con la patata dolce), rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme, o ancora in molti altri modi, a seconda della zona di provenienza.

È infatti molto diffuso, poiché non richiede cure particolari e riesce a crescere in ogni terreno, adattandosi bene a climi diversi.

 

Viene coltivato per le sue radici che sono povere di amidi ma ricchissime di Inulina ( fino al 60% del peso secco delle radici).

L’inulina è una fibra insolubile che aumenta il senso di sazietà,  stimola la digestione e il transito intestinale.

Inoltre favorisce la proliferazione dei Bifidobatteri e Lattobacilli, riequilibrando la flora intestinale.

 

Queste radici, sono prive di glutine, forniscono poche calorie (30 kcal ogni 100g) e per il loro basso contenuto di zuccheri non hanno effetti negativi sulla glicemia, e per questo risultano adatte ai diabetici e a chi segue diete ipocaloriche. Contengono Vitamina A, ferro, potassio, silicio e fosforo, e sono una buona fonte di biotina (Vitamina H) e di aminoacidi come arginina e asparagina.

 

Il sapore del topinambour è delicato e dolce, e ricorda quello del carciofo. Una volta spazzolata e lavata la buccia, il metodo di preparazione è molto simile a quello usato per le patate. Non deve essere necessariamente sbucciato e può essere consumato crudo, bollito, cotto al vapore,  stufato, saltato in padella o fritto.