Il nostro cervello contiene una grande quantità di grassi.
Il 50% del suo peso secco è dato da grassi e il 25% di tutto il colesterolo del corpo si trova in questo organo.
Potremmo quindi pensare che per mantenerne in modo ottimale la sua struttura e le sue funzioni, sia necessario magiare molti grassi e colesterolo, ma questo non è esatto.
Il cervello è in grado di produrre il colesterolo di cui ha bisogno, per questo non è necessario preoccuparsi di rimpiazzare questa sostanza con la dieta.
Grassi saturi e colesterolo non riescono neppure a superare la barriera ematoencefalica che controlla tutto ciò che lascia o arriva al tessuto nervoso.
Questi grassi contenuti negli alimenti di origine animale, nelle carni lavorate, nei formaggi e in molti cibi industriali, non solo non sono inutili per la salute del cervello, ma possono risultare perfino dannosi.
Possono infatti danneggiare i milioni di arterie che portano ossigeno e nutrienti alle diverse parti del cervello, aumentando di fatto il rischio di malattie come la Demenza Vascolare, la malattia di Alzheimer e l’Ictus.
Di quali grassi ha bisogno il nostro cervello?
Il tipo di grassi di cui il cervello ha bisogno è quello che prende il nome di Omega 3.
Questi grassi polinsaturi sono essenziali, perché il nostro corpo non è in grado di produrli in quantità sufficiente.
Per tanto è necessario introdurli con l’alimentazione e l’integrazione.
In modo particolare le membrane dei neuroni sono ricche di un omega 3 a lunga catena che viene indicato con la sigla DHA.
Esso è indispensabile per la crescita e il mantenimento del tessuto nervoso, e per il buon funzionamento di neuroni e sinapsi. Il grasso infatti permette l’isolamento delle membrane e guaine mieliniche, e permette la trasmissione dell’impulso elettrico.
Molti studi hanno mostrato che un buon introito di DHA, contrasta il restringimento del cervello e l’invecchiamento neuronale che può manifestarsi con l’avanzare dell’età-
Fonte di DHA sono i pesci grassi tipici dei mari freddi ( sgombro, salmone, tonno, pesce spada, aringhe e sardine), l’olio di pesce e l’olio di fegato di merluzzo. Possono essere presenti anche nei molluschi, nei crostacei, nell’olio di krill, nell’olio di micro-alghe-
Possiamo trovarne anche in alimenti e bevande fortificati yogurt e uova di animali nutriti con mangimi arricchiti di omega 3.
I vegetariani e vegani li assumono indirettamente da alimenti come noci, semi di lino, semi di chia e di canapa.
Qui però non abbiamo omega 3 a lunga catena come il DHA o EPA, ma abbiamo un omega 3 che viene indicato con la sigla ALA. Questo viene convertito nel corpo in DHA, ma purtroppo il tasso di conversione è piuttosto basso e non sempre efficace. Di conseguenza la via più sicura sembra quella dell’integrazione con prodotti a base di olio di alghe.
Quanti omega 3 assumere al giorno ?
Secondo i Larn (i Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana) il livello di assunzione adeguata di Omega-3 per adulti e anziani è di 250 mg di EPA+DHA al giorno; fanno eccezione le donne durante la gravidanza e l’allattamento, nel cui caso la dose giornaliera di Omega-3 è di 250 mg di EPA+DHA più 100-200 mg di DHA.
Nel caso degli Omega-3 per bambini e adolescenti secondo i LARN l’assunzione adeguata è invece di 250 mg al giorno di EPA+DHA, più 100 mg di DHA fino ai 2 anni di età.