Molti anni fa, alcuni studiosi avevano ipotizzato che il pH delle feci potesse aver una certa correlazione con il rischio di sviluppare il cancro al colon rettale.

Da più di 30 anni, si osserva che le persone con un rischio maggiore di malattia presentano un pH delle feci più alto rispetto alle persone con un rischio minore.

I dati raccolti dagli studi scientifici, mostrano ad esempio che esiste un’enorme differenza di pH tra un gruppo di persone ad alto rischio di malattia, che presentano un pH fecale maggiore di 8, e un gruppo di persone a basso rischio, con un pH minore di 6.

Il pH delle nostre feci dipende dai batteri che abbiamo nel nostro intestino, e il tipo di batteri che abbiamo dipende dalla nostra dieta.

Se infatti mangiamo molte fibre, alimentiamo preferenzialmente il tipo di batteri che digeriscono le fibre. Essi producono una serie di sostanze benefiche, come gli acidi grassi a catena corta con proprietà anti-infiammatorie e anti-cancerogene. Al contrario, se mangiamo più proteine animali, facciamo aumentare il numero dei batteri putrefattivi che aumentano il pH delle feci, producendo sostanze alcaline come l’ammoniaca, e rendendo quindi le feci basiche.

 

Questa teoria potrebbe aiutare a comprendere come mai, in Africa, i tassi di cancro al colon sono 50 volte più bassi rispetto a quelli che si riscontrano in America.

Confrontando il pH delle feci dei bambini africani con quello dei bambini bianchi è possibile vedere come la dieta abbia un ruolo determinante.

Gli scienziati non hanno avuto problemi a reperire campioni di feci dai bambini Africani, specialmente dagli studenti delle zone rurali che seguivano una dieta prevalentemente vegetale, basata su cereali integrali, legumi, noci, verdure, frutta ed erbe spontanee.

Gli studiosi riferiscono che 9 bambini su 10 potevano fornire un campione di feci a richiesta. La loro dieta era così ricca di fibre che non era un problema per loro fornire un campione di feci in qualsiasi momento. Più difficile ottenere gli stessi campioni dai bambini bianchi, che erano riluttanti a partecipare allo studio.

Ma che cosa scoprirono gli scienziati?

Il pH delle feci dei bambini che seguivano una dieta tradizionale rurale, ricca di fibre, era significativamente più basso rispetto a quello dei bambini con una dieta occidentale classica.

Ma cambiando un po’ la dieta vegetale dei bambini Africani (ad esempio, sostituendo per pochi giorni il loro mais con del pane bianco raffinato) si osserva un aumento del pH fecale.

Se invece aggiungiamo altri cibi vegetali, ad esempio da 5 a 7 porzioni di frutta in più, il loro pH si abbassa, divenendo anche più basso dei valori iniziali.

Quando la frutta, le verdure o i cereali fermentano, producono delle sostanze acide, come accade con l’aceto, i crauti o il lievito madre. Questo accade perché dei batteri come i lattobacilli producono sostanze come l’acido lattico. Le persone che mangiano più fibre hanno un numero maggiore di questi batteri buoni.

I batteri buoni digeriscono le fibre e producono sostanze acide, che fanno abbassare il pH, e l’ambiente che viene a formars favorisce lo sviluppo di altri batteri buoni, mentre sopprime a crescita dei meno benefici.

Gli studi mostrano che con 2 sole settimane di dieta a base vegetale è possibile abbassare il pH delle feci.

Ovviamente, esistono diversi tipi di diete a base vegetale, e quelle che usano più cibi raffinati, sembrano avere un effetto meno positivo sulla flora batterica rispetto a quelle con cibi integrali e legumi.

Così come una riduzione dei livelli ematici di colesterolo sembra avere un effetto preventivo nei confronti della patologia cardiaca, anche una riduzione del pH delle feci può avere un effetto positivo sulla prevenzione del cancro all’intestino. In entrambi i casi, la soluzione sembra essere la stessa: mangiare più cibi integrali e verdure.