Contrariamente a quanto si possa pensare, l’osso è un tessuto vivo e dinamico che si rinnova costantemente attraverso processi di distruzione e ricostruzione. Questi processi, regolati da ormoni, avvengono grazie a 2 diversi tipi di cellule: osteoclasti e osteoblasti.
Le prime erodono il tessuto osseo mentre le altre, sono specializzate nella sua ricostruzione.
Uno squilibrio tra questi due processi, causato da cambiamenti ormonali, come quelli che avvengono in menopausa, può portare ad un’eccessiva perdita di massa ossea, e causare quindi l’osteoporosi.
Negli USA, circa 10 milioni di persone soffrono di osteoporosi, che causa quasi 2 milioni di fratture all’anno.
Centinaia di migliaia di fratture all’anca sono dovute a questa condizione, e spesso sono la causa principale di ricovero per gli anziani in casa di riposo.
Ma cosa possiamo fare per evitare la perdita di tessuto osseo?
Bere latte e consumare latticini non sembra avere alcun effetto positivo sull’osteoporosi; basti pensare che gli americani, pur essendo tra i maggiori consumatori di latte al mondo (con un consumo pro capite di circa 253, 8 litri all’anno) risultano essere uno dei paesi con maggior tasso di frattura all’anca.
Se il latte non funziona, potremmo provare con qualche altro alimento, ad esempio le con le mandorle. Ed è proprio questo, quello che hanno fatto gli scienziati in un sorprendente esperimento condotto nei laboratori del Dr. David Jenkins (creatore e sviluppatore del concetto di Indice Glicemico).
In questo esperimento gli scienziati hanno prelevato il sangue ad un gruppo di donne sia prima che dopo l’ingestione di una manciata di mandorle e hanno così analizzato l’effetto di questo alimento sull’attività delle cellule deputate alla distruzione dell’osso.
Questi semi oleosi che contengono magnesio, calcio, vitamina E e ferro sembrano inibire l’attività degli osteoclasti.
Analizzando il sangue delle donne 4 ore dopo l’ingestione delle mandorle, la formazione di queste cellule risulta inibita, come pure la loro funzione e la loro espressione genica, dimostrando così che il consumo di questo alimento può aiutare a prevenire la perdita di tessuto osseo. Ecco perché il consumo regolare di mandorle può ridurre lo sviluppo dell’osteoporosi.
Un particolare interessante è che nessuna donna nonostante le 200 calorie extra dovute alle mandorle, ha registrato un aumento del proprio peso corporeo.
Questo perché aggiungendo le mandorle a metà mattina e pomeriggio, le donne finivano col mangiare meno nei pasti successivi. Grazie al senso di sazietà dovuto a questo spuntino, il bilancio calorico complessivo non veniva alterato, e quindi il peso non subiva particolari variazioni.