Nello scorso post, abbiamo visto come secondo uno studio dell’Università di Harvard, un alto consumo di grassi saturi sia associato ad una ridotta qualità del liquido seminale.
I grassi saturi di cui parla questo studio, in grossa percentuale, derivavano dai prodotti lattiero-caseari.
Quale può essere la correlazione tra i latticini e la fertilità maschile?
Le sostanze chimiche che sono disperse nell’ambiente, attraverso la catena alimentare, si accumulano nel grasso degli organismi animali. Queste sostanze si concentrano nella carne, nel pesce, nelle uova e in modo particolare nel latte.
Non possono essere lavate via o distrutte dalla cottura, e quando sono ingerite insieme agli alimenti, giorno dopo giorno, vanno ad accumularsi anche nel nostro grasso corporeo, e possono interferire con i nostri ormoni.
L’Agenzia di Protezione Ambientale (EPA) degli Stati Uniti ha eseguito un sondaggio a livello nazionale, per rilevare la presenza di sostanze chimiche nelle forniture di latte provenienti da ogni parte del paese, così da misurarne i livelli di tossicità.
Secondo le loro stime, il latte di mucca da solo costituisce dal 30% al 50% della fonte di esposizione alla diossina (sostanza tossica cancerogena, non facilmente biodegradabile, accumulabile nella catena alimentare).
Ma anche se riuscissimo ad eliminare tutti gli inquinanti dal nostro pianeta, i prodotti animali conterrebbero comunque estrogeni. Non estrogeni di sintesi, ma estrogeni naturali che sono parte integrante degli alimenti non vegetali. Tutti i prodotti di origine animale contengono un estrogeno, l’estradiolo, che è 10.000 volte più potente della maggior parte delle sostanze chimiche con azione ormonale (Xenoestrogeni).
Bevendo un bicchiere di latte, un bambino assume una quantità di estradiolo che, in termini di attività ormonale, è 4000 volte maggiore di quella degli Xenoestrogeni. Questo perché, grazie alle moderne tecniche genetiche, le mucche riescono a produrre latte anche durante la gravidanza, e ciò è forse ottimo per le industrie, ma molto pericoloso per la nostra salute. Infatti negli ultimi mesi di gravidanza, i livelli di estrogeni dell’animale aumentano più di 30 volte.
La nostra esposizione a questo ormone sessuale è molto rilevante, poiché l’estradiolo animale è identico a quello prodotto dal nostro organismo.
L’assunzione di latticini non è solo associata ad una minor numero di spermatozoi, ma anche ad una forma anomala e ridotta capacità di movimento degli stessi. Gli studiosi iniziano a pensare che forse queste sostanze non interferiscano solo sull’azione ormonale, ma possano creare dei veri e propri danni a livello dei testicoli.
Come i latticini, anche la carne e le uova sono fonte di ormoni femminili. Non a caso le uova sono prodotte direttamente nelle ovaie delle galline!
Alla luce di questi dati, sembra più prudente sia per gli uomini che per le donne, ridurre il consumo di questi alimenti per privilegiare quelli vegetali.