Le cellule del nostro corpo per funzionare hanno bisogno di uno zucchero semplice (glucosio) che ricaviamo dai carboidrati, i quali per questo motivo, rappresentano la nostra principale fonte di energia.

Quando mangiamo dei carboidrati (cereali, legumi, patate) infatti, questi vengono trasformati in glucosio, che raggiunge il torrente sanguigno pronto per essere immagazzinato o bruciato dalle cellule dei nostri muscoli.

Il glucosio da solo però, non è in grado di entrare nelle cellule, ma per farlo ha bisogno di un ormone.

Questo ormone si chiama insulina e si comporta come una chiave in grado di aprire al glucosio la porta per entrare all’interno delle cellule. Se l’insulina non è sufficiente o non funziona come dovrebbe, il glucosio rimane nel sangue, e la sua concentrazione (glicemia) inizia ad aumentare creando grossi problemi per la nostra salute.

Nel diabete di tipo 1, le cellule del pancreas che dovrebbero produrre insulina, sono distrutte.

Nel diabete di tipo 2 invece, l’insulina vine prodotta normalmente, ma per qualche motivo non funziona come dovrebbe.

Le cellule resistono all’azione dell’ormone e non permettono l’ingresso del glucosio, che rimane nel sangue. Questo fenomeno è noto con il nome di insulino-resistenza.

 

Studi risalenti a circa un secolo fa, mostrano una cosa sorprendete.

Se prendiamo delle persone giovani e sane e le dividiamo in 2 gruppi, ad uno diamo una dieta ricca di grassi, mentre all’altro una dieta ricca di carboidrati, dopo 2 giorni, i valori della glicemia del primo gruppo sono il doppio rispetto a quelli del secondo.

Il risultato sembrerebbe andare contro ogni logica, e per risolvere il mistero gli studiosi hanno dovuto attendere circa 70 anni, fino cioè all’invenzione della risonanza magnetica.

Oggi grazie a questo strumento, si è potuto vedere cosa accade all’interno delle cellule, e scoprire che a bloccare l’azione dell’insulina sono i grassi.

I grassi che circolano nel sangue, possono accumularsi all’interno delle cellule muscolari, creare prodotti di degradazione tossici, aumentando l’infiammazione e la produzione di radicali liberi che bloccano il meccanismo d’azione dell’insulina.

Così, non importa quanta insulina abbiamo nel sangue, se non funziona, la nostra glicemia continuerà a salire.

L’aumento dei livelli di grassi nel sangue, causa insulino-resistenza, inibendo il trasporto del glucosio all’interno delle cellule.

Questo spiega perché se prendiamo delle persone giovani e sane e diamo loro una dieta chetogenica (ricca di grassi ma povera di carboidrati) la loro insulina non lavora come dovrebbe, e in poco tempo è possibile vedere come un aumento della glicemia.

Ovviamente è possibile fare l’esperimento inverso, andando cioè a diminuire il contenuto di grassi presenti nella dieta è possibile far diminuire l’isulino-resistenza e quindi, la glicemia.

Ma non tutti i grassi influenzano le cellule muscolari allo stesso modo. I grassi saturi come il palmitato che si trova nella carne, nelle uova, nei latticini e nell’olio di palma, causano insulino resistenza, mentre quelli insaturi come l’oleato, che si trova nelle noci, olive e avocado, sembrano non avere lo stesso effetto.

Quindi se dovete perdere peso, o abbassare la vostra glicemia, non affidatevi a diete chetogeniche o comunque povere di carboidrati (Low Carb), ma basate la vostra alimentazione su prodotti naturali come cereali integrali, legumi e vegetali che sono naturalmente privi di colesterolo e a baso tenore di grassi.