Il 13 Febbraio 2015, l’American Cancer Society ha pubblicato alcune raccomandazioni per i pazienti colpiti da tumore.
La prima indicazione che viene data è quella di seguire una “dieta prudente”.
La dieta consigliata è la dieta a base vegetale ricca di cereali integrali, legumi, verdure e frutta che si contrappone a quella occidentale, povera di fibre e ricca di carne rossa, dolci, cibi raffinati e grassi.
Inoltre viene raccomandato ai pazienti di tenere sotto controllo il peso corporeo e di fare esercizio fisico.
Come possono queste semplici raccomandazioni aumentare la sopravvivenza delle persone colpite da tumore?
Gli studi condotti prima del 1980, avevano riscontrato che le donne in sovrappeso, con elevati livelli di colesterolo, estrogeni e prolattina nel sangue, colpite da tumore al seno, avevano un’aspettativa di vita inferiore rispetto alle donne normopeso con parametri del sangue nella norma,
Il Dr. John McDougall, nel 1984, pubblicò uno studio (Preliminary Study of Diet as an Adjunct Therapy for Brest Cancer- Breast 1984) che sebbene fosse solo uno studio preliminare, dimostrò per la prima volta, che una dieta a base vegetale poteva essere una terapia per la patologia tumorale.
La dieta che il Dr. McDougall prescrisse alle pazienti coinvolte nello studio, era una dieta incentrata sugli amidi (cereali, patate, patate dolci, legumi) con un po’ di verdure (non amidacee) e frutta, senza prodotti animali e senza oli vegetali.
Questo tipo di dieta dimostrò di poter ridurre i livelli di colesterolo, di estrogeni e di prolattina nel sangue, e permise alle pazienti di dimagrire. In pratica con la sola dieta il Dr. McDougall riuscì a ridurre tutti quei fattori che diminuiscono le aspettative di vita nelle donne colpite da tumore al seno.
Tutte le diete a base vegetale hanno mostrato effetti positivi sul tumore al seno, alla prostata e sul melanoma. Infatti l’eliminazione della carne e del latte, e il consumo di cibi più ricchi di fibre, permette di ridurre i fattori di crescita cellulare (IGF-1) che stimolano la crescita tumorale, e di migliorare le difese immunitarie dell’organismo.
Inoltre vengono ridotte le sostanze inquinanti cancerogene ( pesticidi, ormoni ecc) che tendono ad accumularsi maggiormente negli organismi animali.
Tra le diete a base vegetale, tuttavia, i migliori effetti si hanno con quelle a basso tenore di grassi, come quella basata sugli amidi del Dr. McDougall (7% di grassi).
Eliminare gli oli vegetali è infatti estremamente importante poiché, oltre a contribuire al sovrappeso, i grassi poliinsaturi contenuti negli oli vegetali sembrano stimolare la crescita dei tumori, più di quanto non facciano i grassi saturi animali (Dietary Polyunsatured Fat in Relation to Mammary Carcinogenesis In Rats- Lipids 1986; Apr. 21). Per questo motivo, una dieta a base vegetale che contenga ancora oli (mais, semi, girasole, lino, canola, oliva ecc), potrebbe non essere la scelta migliore per la salute dei pazienti.