Un team di ricercatori della Cleveland Clinic ha scoperto che alcune sostanze contenute negli alimenti, vengono trasformate dai batteri del nostro intestino in sostanze pericolose per la salute.
In particolar modo si sono accorti che la carnitina, presente ad alte concentrazioni nella carne rossa o in alcune bibite energetiche e integratori, viene trasformata dal microbiota in una sostanza che si chiama trimetilammina.
Questa a sua volta, viene ossidata nel fegato in TMAO (trimetilammina-N-ossido) che entra così nel nostro flusso sanguigno.
Che cos’ha questo TMAO di sbagliato?
Il TMAO può aumentare l’accumulo di colesterolo nelle cellule infiammatorie che vanno a formare la placca aterosclerotica nelle nostre arterie. aumentando così il rischio di attacco di cuore, ictus e chirurgia cardiaca.
Come possiamo essere sicuri che sono proprio i batteri a trasformare la carnitina in TMAO?
I ricercatori hanno dato ad un gruppo di persone degli antibiotici per sopprimere la loro flora intestinale. A questo punto, questi individui erano in grado di mangiare bistecche senza produrre TMAO. Dopo un paio di settimane però, quando la flora microbica si era ricostituita, si tornava allo stesso problema.
Per evitare di produrre TMAO dobbiamo stare alla larga dalla carnitina, e poiché questa risulta essere presente ad alte concentrazioni nella carne rossa, la prima cosa da fare è ridurne drasticamente il consumo.
Purtroppo però anche il consumo di carni bianche, uova, latticini e crostacei sembrano far alzare i livelli di TMAO.
Poiché la colina presente in questi alimenti, ha una struttura simile alla carntina, gli scienziati hanno ipotizzato che anche la colina potesse causare un aumento dei livelli di TMAO, e quindi essere associata ad un più alto rischio di aterosclerosi.
Ed è esattamente quello che hanno trovato: uova, latte, fegato, crostacei, pollame e carne rossa, ritenuti le più importanti fonti alimentari di colina, causano un aumento del TMAO.
Colina e carnitina sono presenti anche in verdure, cereali, legumi e frutta. Questo può costituire un rischio per chi segue diete a base vegetale?
Sembra di no. Infatti i vegani non sviluppano nel loro intestino i batteri che producono TMAO. Mangiando molti vegetali, selezionano naturalmente i batteri che digeriscono le fibre, e producono sostanze utili come il propionato che ha un effetto anti obesità.
Quando si mangiano molti prodotti animali, invece, si sviluppano nell’intestino quei batteri che digeriscono questo tipo di prodotti e producono sostanze come la trimetilammina.
Anche se si segue una dieta a base vegetale però, non si è fuori pericolo se si continuano a consumare bevande energetiche e integratori che contengono carnitina o colina. Questi prodotti favoriscono lo sviluppo di batteri che sintetizzano TMAO, aumentando così il rischio di aterosclerosi e forse anche di cancro.
Negli Stati Uniti circa 2 milioni di uomini convivono con un cancro alla prostata. Quando il tumore è localizzato ai pazienti viene garantita una probabilità di sopravvivenza di 5 anni. Ma se il tumore inizia a diffondersi la probabilità diminuisce drammaticamente. Per questo, poter individuare i fattori che potrebbero causare una diffusione del tumore sarebbe davvero importante.
I ricercatori di Harvard hanno seguito alcuni pazienti con un cancro in fase iniziale per 2 anni, per vedere cosa potesse causare un peggioramento del tumore e la sua diffusione (ad esempio alle ossa).
È risultato che, rispetto agli uomini che raramente mangiavano uova, quelli che avevano consumato meno di un uovo al giorno avevano il doppio del rischio di progressione del cancro alla prostata.
In un altro studio, gli uomini che avevano mangiato più di 2 uova alla settimana, avevano un rischio maggiore dell’81% di sviluppare un tumore alla prostata letale, rispetto a quelli che ne avevano mangiato meno di uno alla settimana.
Poiché alte concentrazioni di colina nel sangue, sono associate ad un maggior rischio di ammalarsi di cancro alla prostata, sembra plausibile che il problema con le uova sia dovuto alla loro elevata concentrazione di colina.
Ma perché la colina aumenta il rischio di cancro?
I ricercatori ritengono che elevate concentrazioni di TMAO dovute alla colina, aumentino l’infiammazione favorendo una progressione del cancro.