I calcoli renali sono formazioni solide che possono raggiungere le dimensioni di una pallina da golf, e che si originano per aggregazione di sali minerali. Sebbene esistono calcoli di diversa natura (calcica, mista, urica, cistinica e infettiva) quelli di natura calcica, costituiti da ossalato di calcio e da fosfato di calcio, sono i più diffusi, avendo un incidenza del 70-80%.

Lo sviluppo di questa patologia, è influenzato da molteplici fattori, tra cui, l'età, il sesso, l'acidità delle urine (pH inferiore a 5), familiarità, scarsa idratazione e secondo uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, la dieta. 

Poiché la maggior parte dei calcoli è costituita da ossalati di calcio, i dottori hanno sempre ritenuto che il metodo migliore per evitarne la formazione fosse quello di ridurre l'assunzione di calcio con la dieta. Ma secondo questo studio il problema reale è l'eccessivo consumo di proteine animali e di sale.

Paragonando gli effetti delle due diete, si è potuto vedere che i pazienti che seguivano una dieta a basso tenore di proteine animali e di sale, riducevano il rischio di sviluppare nuovi calcoli renali di un 50% in più, rispetto a quelli con la dieta a basso tenore di calcio.  

La riduzione di proteine animali può essere di auto per questa patologia, perché permette di ridurre la formazione di acidi nel nostro corpo e anche l'escrezione di acidi urici, che quando cristallizzano costituiscono la base per la formazione dei calcoli di natura calcica, o possono creare essi stessi dei calcoli urici.

I calcoli che si formano a causa di un eccessiva presenza di acidi urici sono il secondo tipo più diffuso. Per diminuire i livello di acidi urici, possiamo ricorrere a dei farmaci o alla dieta. 

Se si osservano dei pazienti che passano da una comune dieta occidentale, ricca di prodotti animali , ad una dieta vegetariana, ecco che il rischio di cristallizzazione degli acidi urici diminuisce del 93% in soli 5 giorni.

Per evitare la cristallizzazione degli acidi urici, oltre a ridurre il livello degli acidi stessi, si può modificare il pH urinario e portarlo a valori intorno a 6,8. Per questo motivo, sono stati sviluppati molti prodotti alcalinizzanti, che vengono comunemente venduti in farmacia. Ma in realtà non abbiamo bisogno di prodotti commerciali per fare questo. Possiamo alcalinizzare naturalmente l'urina modificando la nostra dieta.

Le persone che consumano una dieta tipicamente occidentale hanno normalmente un pH urinario intorno ai 5.95 (acido). Passando ad una dieta vegetariana, in poco tempo, il pH raggiunge il valore di 6,8 (alcalino), che è quello consigliato per evitare la cristallizzazione degli acidi urici.

Gli studiosi hanno cercato di capire quali cibi, nei quantitativi assunti comunemente con la dieta, siano più acidificanti per il nostro organismo e hanno stilato una classifica con un sistema di punteggio. Il tonno è risultato essere uno degli alimenti più acidificanti con 13 punti, seguito a breve distanza dal maiale (11), e poi dal pollo (9,7) e dal formaggio (8,5). Subito dopo il formaggio troviamo il manzo (6,1) e poi le uova (3,96). Le uova in realtà sarebbero più acide del manzo, ma in questa classifica si tiene conto delle quantità che vengono assunte comunemente, e le persone tendono ad assumere meno uova.

Al settimo posto abbiamo il latte (1,2), il pane bianco (1,2) ed infine, il riso bianco (0,56). La pasta  (-1,3) invece, si trova tra gli alimenti che migliorano il nostro ph urinario, come anche i legumi (-2,0). Ma gli alimenti più alcalinizzanti sono decisamente la frutta (- 8,5) e la verdura (-9,9)

Attraverso la sola dieta, potremmo essere capaci di dissolvere completamente, i calcoli dovuti alla cristallizzazione degli acidi urici. Nei pazienti, i calcoli prima visibili con la TAC, dopo un periodo di dieta risultano scomparsi. Niente farmaci o chirurgia, solo molta acqua (2,5 l al giorno), riduzione delle proteine animali e del sale, più frutta e verdura.