L’artrite reumatoide è una patologia infiammatoria cronica, causata da una reazione anomala del sistema immunitario che inizia ad attaccare le articolazioni del corpo. La sintomatologia è improvvisa e tende a peggiorare nel tempo, fino a portare ad una vera e propria deformità ossea.
I trattamenti farmacologici usati, spesso prevedono l’impiego di alcuni farmaci piuttosto tossici come steroidei, agenti chemioterapici, talidomide.
Da più di 10 anni, grazie a molte pubblicazioni scientifiche, sappiamo che il consumo di carne ha un ruolo importante nello sviluppo di questa malattia.
Appare chiaro infatti che esiste una correlazione diretta tra il consumo di carne nella popolazione e il tasso di sviluppo di questa patologia. Gli studi mostrano che l’artrite reumatoide tende a svilupparsi di più in quelle popolazioni che consumano più carne, mentre è rara tra i vegetariani.
Quindi, con ogni probabilità, una dieta a base vegetale potrebbe aiutarci a non sviluppare mai questa patologia invalidante.
Ma se abbiamo già la malattia?
Secondo gli studi le diete vegetali possono essere usate con successo per la cura dell’artrite reumatoide. Sono state testate diverse diete a base vegetale:alcune prive di glutine, altre tradizionali, alcune basate su cibi crudi, altre su amidi. Anche se diverse tra loto queste diete avevano in comune il fatto di essere totalmente a base vegetale, e soprattutto, risultavano essere tutte efficaci nel trattamento della artrite reumatoide.
Resta ancora poco chiaro il motivo per cui la carne e prodotti animali possano stimolare l’insorgenza della patologia.
Nella letteratura scientifica è riportato il caso di una donna, affetta da artrite reumatoide , che mangiava carne, uova e latticini, e veniva curata con la terapia tradizionale a base di steroidi.
Poiché il dolore era diventato insopportabile, nonostante le cure, ha deciso di tentare una nuova strada, eliminando tutti i prodotti animali dalla sua dieta, e iniziando a seguire una dieta 100% vegetale.
In poco tempo, la sostituzione delle proteine animali con quelle vegetali ha prodotto una regressione totale dei sintomi dolorosi. I sintomi tendono però a riapparire non appena abbandona la dieta per tornare alle vecchie abitudini.
La malattia sembra accendersi e spegnersi in base all’alimentazione.
Gli studiosi ipotizzano che forse l’ingestione di frammenti di cartilagine animale ( ad esempio quella che si trova nelle ossa del pollo) estranea a quella del nostro organismo, potrebbe scatenare una reazione immunitaria da parte del nostro corpo. La reazione poi, potrebbe andare fuori controllo e il sistema immunitario finirebbe con l’attaccare anche le nostre articolazioni.
La seconda ipotesi è che i complessi immuni formati dalle proteine animali e dai nostro anticorpi, possano migrare nelle articolazioni e causare infiammazione. Oggi sappiamo anche che i prodotti animali ricchi di carnitina e colina causano nel nostro organismo un moderato ma costante stato infiammatorio.
Gli studi procedono per comprendere quale sia il meccanismo di azione della dieta su questa patologia. Purtroppo esiste una difficoltà. Infatti per comprendere il ruolo dei i prodotti animali, i pazienti devono ingerire uova, carne e pancetta. Ma in ogni studio che si rispetti, deve essere misurato anche l’effetto placebo.
Quando si tratta ti testare dei farmaci, ai pazienti che costituiscono il gruppo placebo, si danno pillole di zucchero. Ma in questo caso, i pazienti vedrebbero una bella differenza tra le uova con pancetta e le pillole di zucchero. Quindi gli scienziati sono stati costretti ad usare una via di somministrazione che evitasse le papille gustative. Lascio alla vostra immaginazione la soluzione del problema.