L’alitosi è una condizione che si verifica quando l’alito ha un odore sgradevole persistente, che può essere corretto solo temporaneamente con rimedi come collutori, spray, mentine e gomme da masticare.

Alla base di questo problema molto fastidioso, possono esserci diverse cause: scarsa igiene orale, fumo, scarsa salivazione, stress e dieta.

La dieta in modo particolare, può aver un ruolo fondamentale nella risoluzione di questo problema.

Infatti una cattiva digestione degli alimenti, fa si che questi, rimanendo indigeriti nello stomaco e nell’intestino, vadano incontro a fenomeni putrefattivi e fermentativi, causando la formazione di prodotti volatili dall’odore sgradevole che vengono eliminati attraverso il respiro.

Questa cattiva digestione spesso è causata da uno squilibrio della flora microbica intestinale che si riflette anche sulla popolazione microbica del cavo orale, dove spesso proliferano lieviti e batteri che contribuiscono al problema dell’alito pesante.

Se soffrite di questo problema e, nonostante un’accurata igiene orale, non riuscite a sbarazzarvene, è ora di considerare l’idea che esso possa dipendere da un’alterazione del vostro microbioma.

Il microbioma

Il nostro corpo è colonizzato da trilioni di batteri, virus e lieviti che vivono in perfetta armonia nel nostro organismo.

Questi microrganismi nell’intestino formano un ecosistema, noto come microbioma, che svolge molte funzioni.

I batteri in modo particolare, sono coinvolti in numerose operazioni:

  • Digeriscono sostanze presenti nel cibo che noi non siamo in grado di digerire
  • Producono dei nutrienti utili per la nostra salute
  • Regolano il nostro sistema immunitario e ci proteggono da germi pericolosi.

Sebbene non sia facile studiare i complessi meccanismi che regolano la vita della microbiota intestinale, gli scienziati, sono stati in grado di comprendere che la salute del nostro intestino dipende dalla salute dei batteri che lo popolano e, in modo particolare, è molto importante che esso sia colonizzato da una grande varietà di specie batteriche.

Quando la flora microbica nel nostro intestino non è in salute, la nostra digestione e tutto il nostro organismo ne risentono e possiamo manifestare sintomi come, irregolarità intestinale, digestione lenta, gonfiore addominale,  meteorismo, allergie, intolleranze alimentari e alitosi.

Nutrire i batteri

Facendo attenzione a ciò che mangiamo, possiamo favorire lo sviluppo dei batteri utili per la nostra salute. Affinché i batteri buoni prosperino nel  nostro intestino è necessario nutrirli, e le fibre presenti in frutta, verdura, semi oleosi, cereali integrali e legumi, sono ciò di cui essi si nutrono.

Se non nutriamo i batteri essi tenderanno a diminuire di numero e specie, e il nostro intestino non sarà più in salute. Ma se li nutriremo, si moltiplicheranno andando a formare una popolazione sana e vitale che aiuterà i nostri processi digestivi e non solo.

Questi microrganismi infatti, digeriscono le fibre e gli amidi resistenti che assumiamo attraverso i vegetali, e li trasformano in acidi grassi a catena corta, che nutrono le cellule della mucosa intestinale, migliorano le funzioni immunitarie e riducono il rischio di infiammazione che può causare il cancro

Diete a confronto

In uno studio del 2015, gli scienziati hanno scambiato la dieta di un gruppo africani delle zone rurali del Sud Africa, con quella di un gruppo di afro-americani. I primi avevano una dieta ricca di prodotti vegetali freschi, ricchi di fibre, i secondi una dieta americana standard, povera di verdure, ma con molti prodotti industriali, carne, latticini, zuccheri  e grassi.

Dopo due sole settimane di dieta a basso tenore di fibre di tipo occidentale, il gruppo del Sud Africa ha mostrato un aumento dell’infiammazione del colon e una riduzione della produzione di butirrato, un grasso a catena corta che protegge dal cancro al colon. L’altro gruppo, che era passato invece ad una dieta ricca di fibre, aveva ottenuto il risultato opposto .

Fibre e cibi fermentati

Oltre ad una dieta ricca di fibre, per poter aumentare la varietà del microbioma, è possibile consumare alimenti fermentati.

La fermentazione è un metodo di conservazione usato frequentemente prima della diffusione del frigorifero; questo metodo di preparazione,  arricchisce l’alimento di batteri buoni, come i lattobacilli o i bifido batteri.

Alimenti come il kimchi, il miso, il natto, le umeboshi, i crauti, il tempeh, il kombucha ma anche certi tipi di yogurt, sono utili per aumentare la popolazione di batteri buoni nel nostro intestino, che ci aiuteranno ad avere una miglior digestione e salute.

Conclusione

L’alitosi può essere uno dei sintomi della cattiva digestione, per questo non possiamo liberarcene se il nostro intestino non è in salute.

Oltre ad eliminare le cause che potrebbero aver danneggiato il nostro microbioma come lo stress o alcuni farmaci,  é importante migliorare la nostra dieta, arricchendola di fibre e cibi fermentati.

Come rimedio per l’igiene orale, invece di collutori ricchi di alcool che possono danneggiare ulteriormente la popolazione microbica presente nella nostra bocca, è preferibile usare dell’olio di cocco che va tenuto in bocca almeno 10-15 minuti. Una volta sputato l’olio (non nel lavandino o si otturerà), si procede lavando i denti normalmente.

Riferimenti

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/25919227/