La malattia coronarica, consiste in una ostruzione delle arterie del muscolo cardiaco causata da un accumulo di grasso, colesterolo, calcio e cellule infiammatorie. Queste ostruzioni possono diventare così grandi da causare sintomi come mancanza del respiro o dolore al petto (angina). Quando l’ostruzione dell’arteria è completa, la porzione di cuore irrorata da quel vaso, viene privata di ossigeno e nutrienti e muore. Questo è un attacco cardiaco.
Il paziente può sopravvivere o soccombere, se l’evento è accompagnato da un’ alterazione fatale del ritmo cardiaco.
Oggi la cardiopatia è la prima causa di morte per gli uomini e le donne dei paesi occidentali e si stima che entro il 2020 diverrà la prima malattia a livello globale.
Eppure, secondo il Dr. Caldwell Esselstyn, questa patologia è solo una conseguenza della moderna alimentazione e non dovrebbe neppure esistere. Semplicemente adottando la dieta corretta, potrebbe regredire fino a scomparire dalla faccia della terra.
Il Dr. Esselstyn è un ricercatore e un clinico che ha lavorato per più di 35 anni presso la Cliveland Clinic, il più importante centro al mondo per la cura della cardiopatia. Nel 1985, stanco degli scarsi risultati ottenuti con le terapie convenzionali, decise di intraprendere un percorso mai tentato fino ad allora.
Iniziò uno studio su alcuni pazienti cardiopatici, che avevano poche speranze di sopravvivenza, sottoponendoli ad una dieta, simile a quella di alcuni popoli che sembravano immuni da questa patologia.
I popoli della Cina rurale, della Nuova Guinea, del Nord del Messico e del Centrafrica per secoli hanno basato la loro alimentazione su alimenti di origine vegetale, senza oli raffinati e, fino a quando hanno conservato la loro dieta tradizionale, non hanno conosciuto questa patologia.
I pazienti del Dr. Esslestyn, furono così sottoposti ad una dieta a base vegetale priva di oli, e nelle prime settimane videro i livelli del loro colesterolo abbassarsi drasticamente. L’angina scomparve e vi fu una diminuzione del peso corporeo. In alcuni pazienti fu riscontrata una regressione dell’occlusione delle coronarie, documentata dall’angiogramma (raggi-x).
Tutti i pazienti migliorarono il proprio stato di salute e i risultati vennero monitorati e pubblicati su riviste scientifiche dopo 5, 12, 16 e 20 anni.
Il dono più grande che i pazienti del Dr. Esselstyn dicono di aver avuto, oltre ad una nuova vita, è quello di poter controllare la propria malattia senza l’uso di medicinali.
Possibile che sia davvero la dieta la causa di questa terribile patologia?
Quando vennero condotte le autopsie sui militari americani morti durante la guerra in Vietnam e in Corea, i medici riscontrarono un particolare sconcertante. La maggior parte di questi giovani, che aveva un’età media di circa 20 anni, mostrava un’occlusione delle arterie coronariche quasi completa.
Un altro studio condotto 40 anni dopo nel 1999, su giovani di età compresa tra i 16 e i 34 anni, morti per incidenti, omicidi o suicidi, evidenziò la stessa situazione. Per la prima volta i medici videro quali potevano essere gli effetti della moderna alimentazione sul corpo umano.
La dieta occidentale, ricca di oli trasformati, latticini e prodotti animali, secondo il Dr. Esselstyn, andrebbe a danneggiare lo strato di cellule endoteliali che rivestono l’interno dei nostri vasi sanguigni.
Queste cellule producono una molecola protettiva chiamata ossido nitrico che dilata i nostri vasi, favorisce la circolazione, inibisce la formazione di ostruzioni (placche) e l’infiammazione.
Questa protezione naturale, negli individui che per tutta la vita hanno seguito un’alimentazione di tipo occidentale, risulta compromessa. Il numero delle cellule endoteliali è ridotto, e quindi è ridotta anche la produzione di ossido nitrico. Così la placca che ostruisce l’arteria può crescere e arrivare a provocare una malattia coronarica o persino un infarto.
La dieta a base vegetale priva di oli trasformati, secondo il Dr. Esselstyn, è la miglior terapia per la prevenzione e cura della cardiopatia.
La terapia chirurgia è indispensabile solo in casi di emergenza. Uno stent o un bypass nel mezzo di un attacco di cuore possono essere un salvavita, ma nel restante 90% dei casi non impediranno all’attacco di cuore di ripresentarsi e non allungheranno la vita.
In realtà questi metodi sono associati a complicanza significative, come emorragie, infarto, ictus, declino cognitivo, depressione e morte.
I benefici diminuiscono con il passare del tempo e possono essi stessi far sviluppare una nuova occlusione.
Alcuni farmaci possono diminuire la pressione sanguigna e il carico di lavoro del cuore. Altri interferiscono con la coagulazione del sangue aiutando gli stent a rimanere aperti.
Le statine abbassano il colesterolo. Ma nessuno di questi interventi o farmaci agisce sulle cause della patologia, e non a caso la malattia progredisce con la necessità di aumentare la dose di farmaci , stent e bypass.
Ma perché i medici non raccomandano la terapia nutrizionale?
Secondo il Dr. Esselstyn, oltre al problema degli interessi economici che ruotano attorno al settore farmaceuto e alimentare, la maggior parte dei medici non hanno una formazione adeguata riguardo al potere della nutrizione. Tutti i pazienti cardiopatici riferiscono che durante i colloqui con il personale medico, alla nutrizione è stata data la priorità più bassa, e spesso non è stata neppure menzionata.
I pazienti del Dr. Esselstyn, al contrario, seguono un corso intensivo, di gruppo, di circa 5 ore. Nella prima parte del corso i pazienti apprendono che la causa della loro malattia non è lo stress o la genetica, ma la loro alimentazione.
Viene spiegato loro come la dieta moderna abbia danneggiato l’endotelio e la produzione di ossido nitrico, e di come in loro, questo rivestimento non sia più in grado di proteggerli.
La maggior parte dei pazienti che iniziano la nuova dieta, vede il dolore toracico diminuire o scomparire entro 10 o 14 giorni, mentre per alcuni può richiedere un po’ più di tempo. In pochi mesi la funzione endoteliale viene ripristinata.
A parte i casi di emergenza, dove lo stent e il bypass chirurgico sono necessari, negli altri casi, un cambiamento dello stile di vita di 3 – 6 mesi eliminerebbe la necessità della maggior parte dei trattamenti chirurgici .
Molti medici, sostenitori della chirurgia, quando vengono colpiti dalla patologia coronarica, abbandonano le loro convinzioni e bussano alla porta del Dr. Esselstyn, perché sanno che nessun farmaco o intervento li porterà alla guarigione.