La prima causa di morte negli Stati Uniti e purtroppo anche in Italia, è l’infarto.
I livelli di colesterolo nel sangue delle popolazioni che consumano una dieta occidentale, sono troppo alti. Per questo i professionisti della salute incoraggiano la popolazione a ridurre il consumo di carne rossa ( più ricca di colesterolo) a favore della carne bianca e del pesce.
A prima vista, questa strategia sembrerebbe vincente, ma purtroppo i dati non sono confortanti. Uno studio pubblicato 60 anni fa, dimostra che non ci sono grosse differenze nei livelli di colesterolo tra i consumatori di pollo e pesce, e quelli di manzo.
Se analizziamo la quantità di grassi contenuta nel pollo e nel manzo, scopriamo che alcuni tagli di manzo risultano essere più magri del pollo, e scopriamo che oggi i polli sono 10 volte più grassi di quelli del secolo scorso.
Che cosa ha cambiato questi animali?
Da quando la carne rossa, è stata associata a patologie come l’infarto o il cancro al colon ( e con la mucca pazza) il consumo di carne bianca è andato aumentando esponenzialmente.
Le industrie del pollo, hanno così dovuto accelerare la loro produzione, spingendo la crescita degli animali con ormoni, super mangimi, e con la genetica.
Sebbene non ci sia una grande differenza tra i 2 tipi di carne, ai pazienti che soffrono di ipercolesterolemia, spesso, l’unico consiglio che viene ancora oggi dato è quello di evitare il consumo di carne rossa.
Così la dieta standard che viene consigliata, generalmente, è una dieta dove le carni bianche e il pesce, possono essere consumati liberamente, mentre vengono fatte restrizioni per la carne rosse, le uova e i formaggi. Non vengono date indicazioni riguardo i prodotti raffinati e industriali (ricchi di grassi).
Una dieta di questi tipo, può ridurre il colesterolo totale del 5 – 10%.
Ma che cosa accade se usiamo delle proteine vegetali al posto di quelle animali?
Una dieta vegetariana, totalmente priva di carne, sembra funzionare un po’ meglio, abbassando il colesterolo 10-15%, mentre una dieta vegana (totalmente vegetale) lo abbassa del 15- 25%.
E se la dieta vegana è salutista si può raggiungere il 35%.
I pazienti sottoposti ad una dieta a base vegetale sana, in poche settimane, hanno ridotto il loro colesterolo di 61 punti, con notevole riduzione del LDL. Quando parliamo di dieta vegana sana (o a base vegetale), intendiamo una dieta che non comprenda finta carne o finto formaggio, ma che contenga solo prodotti naturali (cereali integrali, legumi, semi oleosi, verdure e frutta).
Tra i prodotti della soia, gli hamburger (a base di soia testurizzata) sono esclusi, mentre vengono consumati moderatamente i prodotti tradizionali come tofu, temphè, miso e salsa di soia.
Se volete massimizzare la riduzione del colesterolo, non limitatevi semplicemente a sostituire la carne rossa con la bianca e ad eliminare le uova. Potete ottenere molto di più riducendo le proteine animali a favore di quelle vegetali.