I ricercatori di Harvard hanno dimostrato che il consumo adeguato di frutta intera come mirtilli, uva e mela, è significativamente associato con un minor rischio di diabete di tipo 2, mentre un consumo del succo di questi frutti è associato ad un maggior rischio di sviluppare questa patologia.

Se mangiamo una mela intera il nostro colesterolo diminuisce un po’, ma se beviamo il succo di mela, tende ad aumentare. Qual’è la differenza tra il frutto e il suo succo?

La risposta sembra ovvia: la fibra!

Infatti aggiungendo un po’ di fibre al succo di mela, ecco che i livelli del colesterolo tendono a diminuire un po’, anche se meno rispetto a quando consumiamo la mela intera.

Per molto tempo abbiamo considerato la fibra come un materiale inerte, indigeribile, capace solo di aumentare la massa delle feci e migliorare il nostro transito intestinale, ma oggi sappiamo che è molto più di questo.

Le fibre infatti, vengono digerite dai batteri intestinali buoni, che producono acidi grassi a catena corta con effetti protettivi per la nostra salute,  come quello di inibire la crescita di batteri patogeni o favorire l’assorbimento intestinale di minerali come il calcio.

Ecco quindi che si può migliorare la densità ossea dei nostri giovani semplicemente aggiungendo alla loro dieta frutta e verdura.

Le fibre ci aiutano a mantenere le normali funzioni intestinali, stimolano la circolazione sanguigna nel colon favorendo l’assorbimento di liquidi ed elettroliti, e grazie ad esse, i batteri producono butirrato che costituisce il nutriente essenziale per la mucosa del colon.

 

Ma se l’unica differenza tra i frutti e il succo è la fibra vegetale, le industrie potrebbero addizionare ai succhi di frutta una certa quantità di fibre vegetali e il gioco sarebbe fatto.

La realtà però è che estraendo il succo, non perdiamo solo le fibre, ma anche tutti i nutrienti che ad esse sono legati.

Esistono dei polifenoli legati alla fibra vegetale che nei processi di estrazione vanno perduti. Quando mangiamo i frutti interi, queste sostanze vengono liberate nel nostro intestino grazie ai batteri buoni che digeriscono le fibre, e sono proprio questi fitonutrienti, spesso ignorati, che apportano i più grandi benefici alla nostra salute.