Dalla palma di Acai, pianta arborea della famiglia delle Arecaceae, si ottengono delle bacche di colore blu intenso, ricche di antocianine, antiossidante presenti nei frutti di colore rosso scuro, blu e nero.

Queste bacche sono originarie dell’Amazzonia, dove gli indigeni le usano per curare malattie della pelle e per problemi digestivi, e vengono promosse dalle industrie che producono integratori come la panacea per molti disturbi.

L’assunzione di queste bacche, a detta dei produttori, garantisce miglioramenti del tono della pelle, della vista notturna, della concentrazione e della vitalità. Sono utili per proteggere il sistema cardiocircolatorio, per risolvere problemi digestivi, per migliorare il metabolismo nel controllo del peso corporeo, per rafforzare il sistema immunitario e combattere le infezioni.

Ma cosa c’è di vero in tutto questo?

 

Il Natural Standards è un gruppo di ricerca internazionale che, assieme alla facoltà di Harvard , esamina sistematicamente prove scientifiche sulla medicina complementare, fornendo ai consumatori informazioni  su medicina alternativa, erbe e integratori. Gli studiosi che appartengono a questo organismo scientifico rifiutano di ricevere sovvenzioni dai produttori di integratori e sono considerati dall’Organizzazione Mondiale Della Sanità come una delle fonti più autorevoli in materia.

Recentemente questo gruppo di ricerca ha preso in esame gli studi pubblicati su questo meraviglioso frutto, ed ecco cosa hanno trovato:

In uno studio pubblicato nel 2006, dove venivano paragonate tra loro le capacità antiossidanti di moltissimi alimenti, le bacche di Acai, risultavano essere il più potente antiossidante fino ad ora conosciuto. Ma tutto ciò riguardava la chimica di questi frutti. Il passo successivo è stato quello di mettere questa sostanza a contatto con cellule umane. Gli studiosi hanno prelevato del sangue da una donna di 36 anni, malata di leucemia, e hanno messo le cellule a contatto con i fitonutrienti estratti dalle bacche di Acai.

Hanno così assistito ad una rapida crescita della mortalità delle cellule cancerogene, circa il doppio di quelle ottenute utilizzando altri fitonutrienti (ibisco). Inoltre hanno potuto vedere come anche a basse concentrazioni le bacche di Acai siano in grado di stimolare il sistema immunitario. In una piastra Petri (recipiente per la crescita cellulare), i globuli bianchi sono impegnati a combattere  delle cellule invaditrici di lievito, ed esplicano la loro attività di difesa inghiottendo i lieviti (fagocitosi) e distruggendoli. Aggiungendo della polvere liofilizzata di bacche di Acai sopra la piastra, la capacita di inghiottire i lieviti aumenta da 140 a 200. Tutto questo però riguarda modelli in vitro.

 

Gli studi successivi sono stati quelli su modelli animali, dove si è potuto dimostrare che l’aggiunta di Acai alle sigarette ha un effetto protettivo sull’enfisema dei topi. Anche se onestamente sarebbe meglio per i topi smettere di fumare!

Finalmente nel 2011 le bacche di Acai vengono studiate su esseri umani. Il consumo giornaliero di Acai, ha prodotto in una dozzina di persone colpite da osteoartrite, con sintomi dolorosi, una riduzione del dolore articolare e una miglioramento nelle capacità di movimento. Dopo 3 mesi di trattamento i livelli di antiossidanti in questi pazienti sono aumentati, e il dolore diminuito enormemente.

 

L’ultimo studio è uno studio pilota e riguarda gli effetti di Acai sui parametri metabolici. A dieci persone in sovrappeso è stata data polpa di Acai congelata, tutti i giorni per un mese. Nonostante fossero autorizzati a consumarla con aggiunta di zucchero, i livelli di glicemia a digiuno si sono abbassati, come pure quelli di insulina e colesterolo. Il picco di zuccheri causato da un pasto standard risulta abbassato notevolmente, senza nessun effetto collaterale. L’unica preoccupazione degli studiosi sembra essere che l’Acai potrebbe funzionare troppo bene, abbassando troppo la glicemia in pazienti che prendono già farmaci per il controllo degli zuccheri. O che potrebbe stimolare il metabolismo nei pazienti affetti da malattie autoimmuni, contrastando l’effetto dei farmaci immunosoppressori.

Quindi, le bacche di Acai sono sicuramente un valido antiossidante, utile per la nostra salute. Il problema, visti anche i costi sul mercato, è di trovare dei prodotti sicuri che contengano Acai al 100% .