Molti atleti, per motivi etici o salutisti, vorrebbero diventare vegani, ma sono spaventati di come questo cambiamento potrebbe interferire con la loro salute e con le loro prestazioni sportive.

È possibile essere vegani  e continuare a fare esercizio fisico, anche a livello agonistico ?

 

Forse non tutti sanno che Carl Lewis, velocista e saltatore, considerato uno dei più grandi atleti di tutti i tempi, divenne vegano nel 1990. In un’intervista dichiarò: “« Ho scoperto che un atleta non ha bisogno di proteine animali per essere un atleta di successo. Infatti il mio migliore anno nelle competizioni di atletica leggera è stato quando mi sono convertito al veganismo ».

In quell’anno vinse due medaglie d’oro, una nei 100m, stabilendo il record di 9” e 86 (rimasto imbattuto fino al 1994), e l’altra  nella 4 x100. Inoltre, si aggiudicò la medaglia d’argento nel salto in lungo.

 

Edward Moses, vincitore di 2 medaglie d’oro nei 400m ad ostacoli ai giochi olimpici del 1976 e 1984, stabilì il record del mondo nella sua specialità ben 4 volte, è un ex atleta statunitense vegetariano. Molti altri campioni del passato sembrano aver adottato una dieta a base vegetale, ma alcuni di loro come Martina Navratilova (tennis), o Dave Scott (triathlon), hanno poi preferito introdurre un po’ di pesce nella loro dieta, trovando più semplice questo modo di alimentarsi.

 

Al giorno d’ oggi molti  atleti delle più diverse discipline sportive (triathlon, tennis, sci, football americano, maratona, ciclismo, arti marziali) dichiarano di essere vegani (o vegetariani), e lo testimoniano nei loro siti web, pubblicando libri e rilasciando interviste.

 

Uno dei più noti, è senza dubbio l’atleta americano Rich Roll, 47 anni, eletto  “25 Fittest Men in the World”  (il “25 esimo uomo più forte al mondo”)  dalla rivista Fitness Magazine.

Cresciuto in California in una famiglia unita e amorevole, Rich era un eccellente studente alle scuole superiori. Al College raggiunse ottimi risultati nel nuoto agonistico. Ma arrivato all’università di Stanford per studiare legge, la sua vita subì un cambiamento.

Sperimentò gli effetti che alcool e droghe avevano su di lui e ne rimase affascinato. Per un motivo che ancora oggi non sa spiegarsi divenne dipendente dall’alcool. Gli anni dell’università furono un periodo buio in cui lentamente si alienò dalla famiglia e dagli amici.  Nonostante tutto riuscì a laurearsi.

Per alcuni anni visse una doppia vita, mascherando il suo problema con l’alcool, fino a quando non poté più mentire a se stesso e agli altri. Senza più amici, lontano dalla famiglia, col rischio di perdere il suo impiego,  Rich capì che era giunto il momento di affrontare il suo problema.

 

Riuscì a vincere la sua dipendenza e a riprendere in mano la sua vita, ma la sua salute era seriamente compromessa da anni di eccessi. Il giorno prima di compiere 40 anni, mentre saliva le scale di casa sua, si dovette fermare per riprendere fiato. Era in sovrappeso e fuori forma, ed ebbe paura di essere sul punto di morire per un attacco di cuore. Spaventato, comunicò alla sua famiglia che avrebbe iniziato una dieta disintossicante a base di frullati di frutta e verdura. Dopo 10 giorni sentì il suo corpo riprendere forza. Così iniziò ad allenarsi. Incoraggiato dai miglioramenti diventò vegano, e sei mesi più tardi ebbe la folle idea di partecipare ai campionati Ultraman.

 

Questa competizione di resistenza, si tiene nella Big Island delle Hawaii. In 3 giorni  i partecipanti devono nuotare  per 10 km in Oceano aperto, pedalare in bici per 421 km complessivi, e correre una doppia maratona di 84 km. La gara era riservata a persone di età inferiore ai 35 anni, ma Rich riuscì a convincere l’organizzazione a farlo partecipare.

Così a 40 anni, senza aver mai tentato nulla di simile,  non solo riuscì a terminare la gara ma si classificò 11°. In seguito, in meno di una settimana, completò 5 IronMan su 5 tenuti alle Isole Hawaii, e nel 2009 conquistò il titolo di Campione del Mondo Ultraman.

I suoi successi furono così strabilianti da attirare l’attenzione dei media, tanto da ottenere il titolo di ” 25° Uomo più Forte del Mondo”.

 

Guardando le storie di molti atleti, si può senza dubbio affermare che essere vegani ( o vegetariani) non costituisce una limitazione per la performance sportiva. Va comunque sottolineato che la maggior parte degli atleti vegani che competono ad alti livelli, fanno uso di supplementazioni nella loro dieta; ma questo vale anche per gli atleti onnivori Nei prossimi post, vedremo più in dettaglio quali accorgimenti nutrizionali usi un IronMan come Rich Roll per prepararsi ai campionati mondiali Ultraman.