La più grande interfaccia tra il nostro corpo e il mondo esterno non è la pelle, come potremmo pensare.

Con una superficie assorbente di 200 metri quadri (più grande di un campo da tennis!), ciò che maggiormente ci mette a contatto con il mondo esterno è il nostro intestino.

Un sottilissimo  singolo strato di cellule separa il nostro sangue dall’ambiente circostante. Al contrario, decine di strati di cellule vanno a formare la nostra pelle, trasformandola in una barriera impermeabile,  per proteggerci da tutto ciò che è al di fuori del nostro corpo.

Come mai non abbiamo la stessa protezione a livello della parete intestinale?

 

 

Siccome l’intestino ha la funzione di assorbire  acqua e nutrienti, la sua parete  deve essere permeabile.

Con uno strato così fragile che separa l’interno del nostro corpo dal caos del mondo esterno, è bene avere un potente sistema immunitario pronto a difenderci. Ecco infatti che troviamo in questa parte del corpo dei linfociti intraepiteliali.

Essi forniscono una prima linea di difesa per i patogeni (batteri che possono causare malattie). Questi linfociti sono ricoperti di recettori chiamati Ah.

I recettori sono come delle serrature  e,  per anni, gli scienziati hanno cercato qualche molecola naturale che potesse entrare in questa serratura e attivare i recettori Ah in modo da potenziare le difese immunitarie intestinali. Le ultime scoperte ci dicono che la chiave sarebbe una sostanza contenuta nei broccoli!

 

 

Tutte le crucifere (cavoli, broccoli, cavolini di Bruxelles…) contengono un fitonutriente che il nostro acido gastrico trasforma nella chiave in grado di entrare nel recettore Ah e attivare il linfociti intestinali.

Le verdure verdi in generale, hanno la capacità di sostenere le funzioni immunitarie intestinali, grazie a dei fitonutrienti che si trovano ad alte concentrazioni nelle crucifere. Quindi, se fin da bambini ci hanno detto che le verdure facevano bene, oggi abbiamo un motivo in più per crederlo.

Forse è per questo che l’assunzione di verdure è associata a un minor rischio di malattie infiammatorie croniche intestinali, come la colite ulcerosa.

Ma come mai il sistema immunitario a livello intestinale ha bisogno di essere attivato dai broccoli e non è sempre attivato?

 

 

Il nostro corpo tende sempre a farci risparmiare energia, così attiva i linfociti solo nel momento in cui aumenta il rischio di entrare in contatto con qualcosa di nocivo, cioè quando mangiamo. Per quale motivo dovrebbe restare in allerta 24 ore su 24, quando mangiamo solo 3-5 volte al giorno? Nel lungo percorso evolutivo, l’uomo si è nutrito per lo più di piante verdi selvatiche (si stima che nel paleolitico l’uomo mangiasse 100g di fibre al giorno contro i 15g di oggi). Il nostro intestino ha imparato così ad attivare le difese in presenza dei fitonutrienti delle piante.

 

 

Le aziende farmaceutiche sono entusiaste della scoperta, e stanno cercando un farmaco in grado di attivare i recettori Ah. Tuttavia un gruppo di ricerca dell’università di Cambridge è arrivato alla conclusione che, piuttosto che tentare di sviluppare altri farmaci, sarebbe più utile per la salute cambiare la propria dieta arricchendola di vegetali.